Consigli di Parvati

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La semplicità della cosmetica

L’Aromatico Ginepro – Fantastico Tonico

L'Aromatico Ginepro è una pianta strepitosa...scopri con me le sue leggende e le sue numerose proprietà adatte alla cosmesi naturale.

L’Aromatico Ginepro, con le sue sode bacche blu, è una pianta strepitosa, dalle numerose proprietà che lo rendono adatto all’uso in cosmesi naturale. Dopo aver studiato la pianta e sperimentato il suo utilizzo nelle mie ricette e creazioni sono pronta a condividere con voi la mia esperienza!

Tipi di Ginepro

La pianta del Ginepro, in linguaggio tecnico detto Juniperus, non può essere semplificata in un unica pianta. In realtà ne esistono molte varietà con proprietà differenti, tutte appartenenti alla famiglia delle Cupressaceae.

Qui di seguito ti mostro le tipologie di Ginepro più conosciute:

Tipi di Ginepro

In questo articolo però voglio concentrarmi su tre tipologie, quelle che possono interessarci maggiormente in questo contesto.

Il nome dell’Aromatico Ginepro

Iniziamo parlando del suo nome: Ginepro, nome che come per ogni pianta ha una radice e origine etimologica. In questo caso il nome Ginepro deriverebbe dal celtico gen, cespuglio, e prus, aspro, che esprimerebbe l’asprezza dei frutti. Questa interpretazione sembra non essere accettata da tutti i linguisti, che non sono ancora riusciti ad accordarsi sul vero significato etimologico. Infatti sembra poco credibile che una pianta diffusa dall’epoca arcaica nell’Italia peninsulare abbia avuto fin dalle origini un nome latino di derivazione celtica. Certo questo è strano ma non impossibile, dato che non possiamo sapere chi o cosa abbia deciso il nome.

Il mondo delle piante è un mondo misterioso che ha origini antichissime, per questo motivo mi piace che alcuni aspetti rimangano non svelati. In greco l’aromatico Ginepro era detto àrkeuthos, dal verbo arkèo, che significa allontanare e respingere un pericolo. Questo nome rispecchiava bene la sua funzione di protettore in grado di scacciare con i suoi rami spinosi non soltanto i miasmi delle malattie ma anche gli spiriti maligni. Infatti, un’antica leggenda racconta che sulle montagne del Pistoiese veniva appeso a tutte le porte un ramoscello di ginepro. Si diceva che le streghe, vedendolo, erano spinte da un irresistibile impulso a contarne tutte le numerosissime foglie. Inevitabilmente si sbagliavano nel contarle e, spazientite ma anche timorose di essere riconosciute, si allontanavano.

Ginepro Comune / Juniperus Communis

Ma proseguiamo partendo dal Juniperus communis, il più diffuso nel mondo intero. E’ un arbusto sempreverde come gli altri. Nel suo caso le dimensioni sono molto variabili, se ne trovano alti un metro come anche 10 metri. Le sue bacche sono delle sferette imperfette di colore blu, tendente al viola, ricoperte da una pellicola opaca che in gergo viene detta pruina. Questo Ginepro cresce spontaneamente in zone montane fino ad altezze di 2500 m. Cresce bene nelle zone dove vivono faggi e castagni, predilige un terreno ben drenato, leggero, ma sopporta anche l’aridità e un po’ di alcalinità.

Juniperus oxycedrus

Questa varietà è tipica del bacino mediterraneo. Al contrario del Ginepro comune, qui troviamo le bacche di colore rosso scuro e gli aghi presentano due rughe bianche anziché una. Dalle bacche e dalla corteccia si estrae un olio acre e caustico, chiamato Olio Cadino. Questo viene anche detto Cedria dai Romani che lo usavano per imbalsamare i morti. Ancora oggi è utilizzato in dermatologia e per la fabbricazione di numerose pomate, per trattare l’epidermide.

Juniperus Sabina

Infine abbiamo un terzo tipo di aromatico ginepro, Ginepro Sabina, così detto perché cresce nella Sabina. Questa varietà è facile da scovare perché presenta caratteristiche molto diverse dal comune o dal oxycedrus. Le foglie si presentano come squamiforme mentre le bacche non sono esattamente delle sfere perfettamente lisce, al contrario presentano delle escrescenze che fanno apparire la bacca con dei simpatici bernoccoli. Il suo olio anticamente era considerato stimolante ed emmenagogo, sicché si adoperava come abortivo, inoltre veniva utilizzato come amuleto contro i sortilegi.

La raccolta del Ginepro Comune

La raccolta di questa pregiata bacca è piuttosto difficile se si vuole utilizzare il metodo di raccolta più antico al mondo…sto parlando della raccolta a mano. Le sue foglie, così appuntite e piccole, non permettono alla mano umana di addentrarsi troppo, nascondendo e proteggendo le pregiatissime bacche.

Gli strumenti che vi consiglio di adoperare sono lunghi guanti di gomma spessa (per lunghi intendo fin sopra i gomiti), le braccia devono essere interamente protette, se non volete soffrire per tutta la raccolta. E’ Essenziale avere molta pazienza e tempo, ma questa raccolta vi permetterà di preparare un fantastico Oleolito.

Storie e Leggende dell’Aromatico Ginepro

Come già accennato attorno a questo arbusto, si tramandano innumerevoli leggende e racconti.  E siccome io amo molto miti e storie vorrei riportarne qualcuna, prima di procedere a descrivervi le proprietà della pianta.

I Fratelli Grimm e l’incantevole Ginepro

I Fratelli Grimm hanno dedicato una favola a questa splendida Pianta, se volete leggerla andate qui.

Frau Waccholder – Il ginepro e il Ladro

In Germania si credeva nell’esistenza di un genio femmina del ginepro, il suo nome era Frau Waccholder. Questo genio se veniva invocato poteva indurre i ladri a restituire quello che avevano rubato, ma occorreva prima eseguire questa operazione: ci si recava presso un cespuglio di ginepro, si curvava fino a terra un ramo e lo si teneva fermo con una pietra chiamando ad alta voce il ladro, che non poteva resistere a quel richiamo e doveva presentarsi al derubato rendendogli il maltolto. Questa credenza spiega che i rami spinosi e aggrovigliati del ginepro erano simbolicamente capaci di bloccare la fuga del ladro.

L’Aromatico Ginepro e Celti

I Celti avevano costruito intorno al Ginepro una mitologia fiabesca e incantata fatta di elfi, nani, fate e giganti. Infatti la pianta veniva considerata un mezzo tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Per propiziarsi la possibilità con il mondo ultraterreno e per proteggersi da spiriti e presenza negative, i celti come tutti i popoli germanici, usavano bere una bevanda fermentata simile alla birra, aromatizzata con gambule di aromatico ginepro e portavano con sé un pezzo di legno della pianta come amuleto.

I Celti e il Ginepro

 

 L’Aromatico Ginepro e le sue Proprietà

Oltre ai pregi estetici, la pianta di ginepro ha proprietà curative preziose. Ecco qui di seguito elencate quelle  più conosciute:

Stomachico – sin dall’antichità nella tradizione romana si utilizzavano le bacche da masticare per facilitare la digestione.

Antisettico Naturale – va ad agire sulle vie urinarie e respiratorie e risulta quindi utile per alleviare la tosse o come espettorante.

Antireumatico – per dolori cervicali, ematomi o contusioni ossee e muscolari. 

Il suo prezioso olio serve per rilassare i muscoli contratti, previene i crampi e tonifica i tessuti connettivi, ideale per cellulite e gonfiore.

Emolliente – per tessuti infiammati e che richiedono maggiore cura e attenzione

Depurativo e Drenante – estraendo il principio attivo attraverso l’infusione in acqua calda. Il ginepro svolge un azione depurativa, è indicato in caso di eccesso di sebo e acne. Per questo motivo può essere aggiunto nel tonico e detergente viso. Oppure utilizzato all’interno di vapori per favorire una pulizia completa del viso.

Come lo uso io l’olio di Ginepro?

L’olio di Ginepro si presta perfettamente per la creazione di pomate, saponi e oli da massaggio. Oltre ad avere fantastiche proprietà rigeneranti e rinvigorenti, ideali per un ottimo olio da massaggio dopo doccia, questo olio ha una fragranza estasiante. Il profumo della bacca risulta decisamente aromatico e a me individualmente procura un profondo rilassamento!

Come utilizzare l’olio essenziale di Ginepro nell’aromaterapia

In aromaterapia l’olio essenziale di Ginepro viene considerato un olio decisamente Attivo. Il suo forte profumo attiva la volontà, donando decisione all’individuo che lo indossa. Scioglie le inibizioni dei più timidi ed aumenta la sicurezza in caso di paura. Dona dinamismo e ripulisce da situazioni stagnanti.

Consiglio di Parvati

Adesso possiamo dire che il Ginepro è una bacca che si presta ad innumerevoli utilizzi:

  1. Possiamo utilizzare l’oleolito per realizzare un olio da massaggio elasticizzante e depurativo.

  2. Possiamo realizzare tonificanti infusi da adoperare come tonico oppure idrolati per la nostra routine mattutina.

  3. Possiamo utilizzare la bacca come protagonista di un sapone per il viso.

  4. Infine utilizzare qualche goccia di olio essenziale nel nostro diffusore per ambienti.

Una bacca dalle innumerevoli qualità, eppure poco utilizzata nella cosmesi, ma perlopiù come aromatica. Impariamo a sfruttare tutto quello che la natura ci propone, come dico sempre senza andare a cercare tanto lontano, ma semplicemente nel giardino di casa, oppure se siete fortunati come me, nel bosco a fianco a casa!

 

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